PUBBLICATO 25 febbraio 2015
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SINOSSI
Un vorticare incessante di paura e tenebre. Un uomo in pericolo, costretto a fuggire e vagare nell’oscurità della notte, armato solo delle sue paure e dei suoi contrasti. Una lotta contro il buio e il terrore, destinata a concludersi nell’unico modo possibile. Un viaggio allucinante e allucinato nei meandri malati di una mente umana.
ISPIRAZIONI
Le influenze alla base di “A.” sono state molte. Alcuni film dell’orrore, per cominciare. Ma la vera fonte di ispirazione sono stati i lavori di David Lynch, “Mulholland Drive” e “Twin Peaks” su tutti. Mi sono domandato spesso come rendere l’angoscia e la tensione tipiche dei suoi lavori.
La risposta a questa domanda l’ho ottenuta quando mi sono imbattuto, quasi per caso, in “Alan Wake” il videogioco capolavoro di Remedy, nel 2010. Il cortocircuito emotivo è avvenuto all’ora. Dopo aver sperimentato una narrazione potente ed incalzante degli stessi temi a me cari, è stato quasi inevitabile, per me, scrivere questa short story dell’orrore.
Il titolo, “A.” è un chiaro omaggio al personaggio di Alan Wake, giocato nel 2010.
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