Scoprire queste cose alle 2 di notte, poco pima di addormentarsi. Per poi non riuscire più a farlo. Perché nella mente iniziano a susseguirsi milioni di pensieri diversi, incapaci di stare in fila e in ordine.
Ora vi spiego.
Esiste un Teatro, a Lecce (Teatro Koreja), la cui compagnia è nata nel 1983 e che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha riconosciuto come “Teatro Stabile d’Innovazione” del Salento.
E’ un teatro abbastanza conosciuto e seguito. Durante la pandemia questo teatro ha messo su delle iniziative, dei workshop, con la loro compagnia. Per parlare di teatro e arte e del loro significato durante un periodo durissimo come la Pandemia, con i teatri chiusi.
Fra questi workshop c’è n’è uno che è definito da loro come un “percorso di scrittura e drammaturgia collettiva a distanza, alla scoperta dell’assenza di teatro.”
Perché tutto questo entusiasmo, dunque?
Beh, perché… è liberamente ispirato ad un mio monologo che risale al 2011.
Sì, posso finalmente dire di “contare un pochino di più dello zero assoluto” in questo ambito, allora.
Ho poche parole.
Ma tanto, tanto orgoglio.